ISTITUTO DI STUDI SUI SISTEMI REGIONALI FEDERALI E SULLE AUTONOMIE
  
”Massimo Severo Giannini”

Osservatorio finanziario regionale

La pubblicazione è curata da:

Chiara Cavallaro, Andrea Filippetti, Luca Giachi, Fabrizio Tuzi

Il lavoro, avviato nel 1983, presenta dati analitici sulle entrate e sulle spese delle regioni a statuto ordinario e speciale tratti dai bilanci di previsione. I singoli capitoli di tali documenti – ciascuno strutturato in modo diverso e, spesso, difficilmente leggibili – vengono riclassificati secondo uno schema uniforme, in modo da rendere i dati relativi alle diverse amministrazioni regionali comparabili tra loro.

L’Osservatorio Finanziario Regionale è unico nel suo genere. Esso costituisce uno strumento informativo indispensabile per organi istituzionali, università, istituti di ricerca e amministrazioni pubbliche.

In ogni volume, oltre ai dati per i singoli anni di volta in volta presi in considerazione, vengono altresì forniti, con l’ausilio di grafici e tabelle, informazioni di sintesi sull’evoluzione delle entrate e delle spese per un arco di tempo pluriennale.

Dal 2017 l’Istituto ha aggiornato la pubblicazione dell’Osservatorio Finanziario Regionale sui bilanci preventivi delle regioni italiane e delle due province autonome di Trento e Bolzano. A partire dai bilanci del 2013 due sono le novità dell’Osservatorio. La prima riguarda il criterio di riclassificazione, mentre la seconda l’introduzione, accanto ai dati sui bilanci preventivi, dei dati relativi ai bilanci di rendiconto.

La necessità di aggiornare l’Osservatorio nasce dal processo di armonizzazione dei principi contabili. A questo proposito è stato emanato il decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 “Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42”, che disciplina l’armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle amministrazioni pubbliche. Uno degli scopi centrali dell’armonizzazione consiste nel rendere la gestione dei conti pubblici più trasparenti e migliorare il coordinamento della finanza pubblica, anche in considerazione del fatto che la finanza regionale e degli Enti Locali incide da tempo in misura rilevante sul conto della pubblica amministrazione.

Il processo di armonizzazione contabile degli enti territoriali è il processo di riforma degli ordinamenti contabili pubblici diretto a rendere i bilanci delle amministrazioni pubbliche omogenei, confrontabili e aggregabili al fine di: i) consentire il controllo dei conti pubblici nazionali (tutela della finanza pubblica nazionale); ii) verificare la rispondenza dei conti pubblici alle condizioni dell’articolo 104 del Trattato istitutivo UE); iii) favorire l’attuazione del federalismo fiscale.

La nuova metodologia di riclassificazione adottata è quella articolata in missioni e programmi in cui ciascun programma si raccorda alla relativa codificazione COFOGLa C.O.F.O.G (Classification of the Functions of Government) è una classificazione delle funzioni di governo, articolata su tre livelli gerarchici (rispettivamente denominati Divisioni, Gruppi e Classi), per consentire, tra l’altro, una valutazione omogenea delle attività delle Pubbliche Amministrazioni svolte dai diversi Paesi europei e costituisce una parte integrante del SEC95, Sistema europeo dei conti nazionali e regionali, per classificare per funzione la spesa dei settori istituzionali.

Nella presente sezione del sito dell’ISSiRFA vengono presentati, a scopo illustrativo, alcuni dei contenuti dei volumi, a partire dal numero 25 e, in particolare:

– il testo dell’introduzione, nella quale viene messa in evidenza la struttura del sistema di finanziamento delle regioni con riferimento al ruolo delle entrate dei tributi propri e dei trasferimenti e, per le spese, l’articolazione in settori di intervento nonché il peso e la destinazione dei trasferimenti effettuati dalle regioni;

– le tabelle più significative delle entrate e delle spese con i dati per le singole regioni e province autonome.