ISTITUTO DI STUDI SUI SISTEMI REGIONALI FEDERALI E SULLE AUTONOMIE
  
”Massimo Severo Giannini”

Editoriale Prof. Giulio Salerno – Newsletter CNR ISSIRFA marzo 2023

Per chi si occupa di autonomie territoriali è molto interessante la prima relazione semestrale che è stata recentemente presentata dalla Corte dei conti sullo stato di attuazione del PNRR. La Corte ha sottolineato alcuni aspetti che da tempo sono stati sollevati dal nostro osservatorio. In particolare, tra i profili critici spicca, in primo luogo, la necessità del “dialogo istituzionale”  tra le istituzioni territoriali – che, proprio in qualità di soggetti “attuatori”, sono indispensabili per la concreta realizzazione di numerosi obiettivi del PNRR – e le autorità “titolari” degli interventi, autorità che, come noto, il PNRR ha individuato solo ed esclusivamente nelle amministrazioni centrali dello Stato.
Senza un dialogo istituzionale “adeguatamente coordinato”, ha detto la Corte dei conti nella sua relazione, è a rischio la “buona riuscita” delle singole misure. In altri termini, la scelta completamente centralistica che è al centro del PNRR si è subito scontrata con l’effettiva configurazione del nostro ordinamento repubblicano, un ordinamento che è tutto permeato dal decentramento istituzionale e territoriale. Aver sottovalutato questo aspetto, possiamo ripeterlo, è stato un grave errore da parte di chi ha ipotizzato che l’intera macchina degli interventi indicati nel PNRR – a partire dal fronte degli “investimenti” – potesse ben funzionare soltanto se diretta e comandata dal centro.
Nel duro confronto con la realtà, avere concentrato nelle amministrazioni ministeriali tutti i processi decisionali di carattere fondamentale si è mostrata una soluzione scarsamente efficiente, tanto più che tali amministrazioni sono ormai largamente svuotate di risorse, competenze e capacità. Immaginare che l’intero processo potesse svolgersi in modo automatico, meccanico, a cascata, come se vi fosse una “intendenza” che dovesse seguire il comando centrale, può considerarsi, a dir poco, improvvido. Dunque, è necessario attivare meccanismi effettivi di interrelazione tra le istituzioni centrali e quelle territoriali, anche escogitando soluzioni originali e innovative.
Il “dialogo istituzionale”, tra l’altro, si sarebbe dovuto innescare proprio nella determinazione della titolarità degli interventi, anche perché una buona parte di questi ultimi riguarda competenze che la Costituzione attribuisce alle Regioni. Ma, come noto, anche l’emergenza del PNRR – che è seguita all’emergenza sanitaria – ha fatto premio sulla ripartizione delle competenze stabilita nel dettato costituzionale, e ciò in base all’applicazione di un rigido meccanismo di acquisizione delle competenze decisionali che ha fatto leva, come spesso accade, sulla necessità di dare applicazione unitaria a vincoli assunti in sede europea. Trascurando, però, un piccolo particolare, e cioè che l’assunzione centralistica delle competenze era stata formulata proprio nel PNRR che l’Italia stessa ha sottoposto all’approvazione europea.
Ecco, allora, che in questa fase deve corrersi rapidamente ai ripari, perché il rispetto delle condizionalità impone di concretizzare gli interventi promessi. La Corte dei conti, a tal proposito, sottolinea la necessità di rafforzare le “capacità progettuali” delle amministrazioni territoriali, aggiungendo poi che si tratta di “una capacità, quest’ultima, non surrogabile, pena la perdita dei fondi o la necessità di riprogrammare gli interventi, con il ricorso a quote di riserva”. Ma anche da questo punto di vista ben poco nel PNRR è stato previsto e, dunque, su ciò occorre mobilitare l’attenzione dei decisori pubblici anche mediante l’attivazione e la valorizzazione delle tante energie diffusamente presenti nel Paese.
Soprattutto, dalle molteplici evidenze critiche sta emergendo che il PNRR non può certo assumere il ruolo di modello assiomaticamente vincolante nella ridefinizione delle competenze tra Stato e autonomie. Se l’esperienza insegna, proprio da questo caso dobbiamo prendere spunto per voltare pagina.